IL MESE DI OTTOBRE HA SEGNATO L’INIZIO DEI RINCARI DELLE BOLLETTE DI LUCE E GAS PER LE FAMIGLIE ITALIANE. MA A COSA SONO DOVUTI QUESTI AUMENTI? QUANTO PESERANNO SUL PORTAFOGLI DELLE FAMIGLIE ITALIANE? SCOPRIAMO INSIEME TUTTI I DETTAGLI.
Gli aumenti sulle bollette di luce e gas sono da attribuire principalmente ad un forte aumento del prezzo internazionale del gas e ad una minima diffusione delle energie rinnovabili.
La scorsa stagione invernale è stata caratterizzata da temperature particolarmente rigide, questo ha provocato un aumento della domanda di gas, continuata anche in estate, grazie alla ripresa delle attività economiche dopo il lockdown. Inoltre, l’Europa ha visto diminuire notevolmente le consegne di combustibile da parte di Russia e Norvegia, a causa della chiusura delle frontiere dovuta alla pandemia, provocando un ulteriore aumento delle quotazioni della materia prima gas. Per di più, c’è stato anche l’aumento dei prezzi di emissione di CO2, cioè dei permessi che le aziende pagano per poter emettere CO2 e quindi per poter inquinare.
L’ARERA, Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente, ha dichiarato:
La straordinaria dinamica dei prezzi delle materie prime verso i massimi storici – ancora in forte crescita per la ripresa delle economie dopo i ribassi dovuti alla pandemia e le difficoltà nelle filiere di approvvigionamento – e le alte quotazioni dei permessi di emissione di CO2, avrebbero portato ad un aumento superiore al 45% della bolletta dell’elettricità e di oltre il 30% di quella del gas.
Il 27 settembre 2021 il Governo ha firmato il Decreto-Legge, n. 130 denominato: “Misure urgenti per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale”, con il quale ha stanziato oltre 3 miliardi di euro per poter limitare gli aumenti in bolletta di luce e gas per famiglie e microimprese.
La quota è stata così suddivisa:
- Circa 2,5 miliardi sono stati destinati all’azzeramento degli oneri generali di sistema (costi stabiliti dall’ARERA, uguali per ciascun fornitore. La spesa finale degli oneri di sistema è data da una quota fissa ed una variabile, cioè che varia a seconda del consumo di energia elettrica e gas di ciascun utente) per il trimestre in corso;
- i restanti 500 milioni sono serviti per potenziare i bonus sociali, relativi all’energia elettrica e al gas, per le famiglie in difficoltà.
- A questo si è aggiunta una riduzione al 5% dell’IVA per le bollette gas.
Quali sono gli effetti in bolletta?
Si è stimato che nel 2021 una famiglia-tipo, composta da 4 persone, avrà una spesa annuale per l’elettricità di circa a 631 euro. Un aumento del +30% rispetto al 2020, equivalente a circa 145 euro all’anno.
Invece, per la bolletta del gas, la stessa famiglia consumerà circa 1.130 euro durante il 2021, con una variazione del +15% circa rispetto al 2020, equivalente a circa 155 euro all’anno.
Bisogna però tener conto dei prezzi dell’energia, particolarmente bassi, riscontrati nel 2020 a causa del periodo pandemico. Infatti, se confrontiamo gli aumenti in bolletta del 2021, con i dati del 2019, vediamo che la spesa annua per l’elettricità del 2021 è superiore di circa il 13%, mentre per il gas si è sostanzialmente tornati ai livelli pre-covid del 2019.
I Bonus sociali
Per oltre 3 milioni di famiglie che percepiscono i bonus sociali di energia e gas, le misure attuate dal Governo, hanno consentito di limitare l’aumento delle tariffe e quindi delle bollette.
Grazie alla collaborazione tra ARERA e i soggetti che gestiscono i dati dell’ISEE e delle utenze, da luglio il bonus sociale è automatico in bolletta per nuclei familiari con Isee non superiore a 8.265 euro, o 20.000 se con più di 3 figli. Resta invece invariata la necessità di compilare la domanda per le riduzioni da disagio fisico, quali l’utilizzo di apparecchiature elettromedicali salvavita.
Come cambiano in dettaglio le singole componenti in bolletta?
- Per quanto riguarda l’energia elettrica, l’aumento è legato principalmente ad un incremento del costo della componente materia prima, spesa composta dagli importi fatturati relativamente alle diverse attività svolte dal venditore per fornire l’energia elettrica al cliente finale, quindi all’acquisto dell’energia, al dispacciamento (il servizio che garantisce in ogni istante l’equilibrio tra la domanda e l’offerta di energia elettrica) e alla commercializzazione al dettaglio (legata alla gestione dei clienti). Questo incremento ha un impatto del +41,5% sulla bolletta della luce, controbilanciato dalla riduzione degli oneri generali di sistema -11,7%, arrivando così al +29,8% finale per la famiglia composta da quattro persone e che non percepisce i bonus di sconto. Restano, invece, invariate sulla bolletta dell’energia elettrica, le tariffe regolate di rete cioè i costi per il trasporto dell’energia elettrica sulle reti di distribuzione.
- Per il gas naturale, l’aumento in bolletta è determinato da un aumento della componente materia prima, cioè il costo per l’acquisto del gas che il fornitore rivende ai clienti, calcolato direttamente nei consumi, con un impatto del +30,3% sul prezzo finale delle famiglie italiane, al quale si somma un leggero incremento delle tariffe di rete (fissate dall’Autorità per l’energia elettrica il gas ed il sistema idrico, e sono dirette a remunerare gli operatori della distribuzione del gas per i servizi resi all’utente finale in ragione dei contratti di concessione locale di cui sono titolari), pari al +1,8%. Questi incrementi sono parzialmente controbilanciati dalla riduzione degli oneri generali di sistema, -3,7%, e dalla diminuzione dell’IVA pari ad un -14%. Si arriva così al +14,4% per l’utente che non percepisce i bonus di sconto.
Le tariffe per la spesa per la materia prima, nel mercato libero, variano a seconda del fornitore di energia scelto dal consumatore.
In questo particolare momento scandito dagli aumenti, scegliere il fornitore giusto può determinare un notevole risparmio sulla bolletta.