Le misure straordinarie adottate per contrastare la diffusione della pandemia da Covid-19 hanno costretto l’intera popolazione a confinarsi all’interno delle proprie abitazioni, svuotando i luoghi d’incontro e le strade di ogni città. Nel giro di poche settimane la natura ha saputo riprendersi i suoi spazi, consentendoci di assistere “a distanza” a fenomeni mai visti prima.
Abbiamo visto un lupo aggirarsi per le vie di Venaus o di Sesto Fiorentino, una famigliola di cinghiali a passeggio davanti alla stazione Brignole a Genova, pesci di ogni tipo a Venezia.
Delfini e gabbiani hanno riempito il golfo di Taranto, daini e cervi hanno popolato la Sardegna e cigni, gabbiani e fenicotteri sono tornati in altre meravigliose isole.
L’aggirarsi indisturbato della popolazione animale però non è stato l’unico aspetto positivo del lockdown: le cime dell’Himalaya sono tornate ad essere visibili, dopo 30 anni, dalle pianure del Nord dell’India, mentre l’aria e le acque hanno subìto un fenomeno di “purificazione”. Si è verificato un calo delle emissioni di gas, un crollo delle emissioni di carbonio ed una riduzione sostanziale dell’inquinamento acustico. Questa, sebbene sia stata e sia un’esperienza di certo negativa e singolare per il nostro tempo, rappresenta, guardando l’altro lato della medaglia, un’occasione unica per la natura e l’umanità.
Emissioni di gas e carbonio: Cosa è successo nello specifico?
Da un nuovo studio pubblicato da Corinne le Quéré, dell’Università dell’est dell’Inghilterra, emergono novità in merito. Lo studio ha valutato una variazione dei valori del particolato, nei giorni del massimo rigore delle misure restrittive, mostrandone una riduzione sostanziale: il calo delle emissioni è stato pari al 26%. Nello specifico le emissioni causate dagli spostamenti di superficie, per intenderci quelli in auto, rappresentano il 43% delle emissioni globali. Un altro calo importante, sempre del 43%, è stato determinato dalla riduzione delle emissioni industriali. Il settore aereo è stato quello più colpito ma rappresenta solo il 2% delle emissioni globali. Per concludere, il dato finale riportato parla di più di un miliardo di tonnellate di anidride carbonica. I cambiamenti più importanti si sono verificati in Cina, dove l’anidride carbonica è diminuita di 242 milioni di tonnellate, seguita dagli Stati Uniti (207 MtCO2), Europa (123MtCo2) e India (98MtCO2)
Energia positiva.
Come trasformare tutto questo cambiamento in energia positiva o in “carburante per gli esseri umani”? Purtroppo, finita la quarantena l’uomo sta pian piano ritornando alla vita frenetica di sempre e tutti i cambiamenti positivi rischiano di andare in fumo, ma come fare?
Le buone pratiche sono il ritorno al futuro, citando un famosissimo film dell’85. Dobbiamo adeguarci noi al mondo e non il contrario! Ci auspichiamo che gli anni avvenire saranno gli anni dell’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto, per muoversi perlomeno in città, della riduzione sempre più importante della plastica e dell’aumento del riciclo e dei cambiamenti anche per il nostro organismo, alimentazione e vita sana. Infine, e non per importanza, ma per difficile realizzazione, ci auspichiamo che siano gli anni del risveglio delle coscienze, che possa portare ad un ambiente fatto di strade, mari e ambienti più puliti. Citando una frase di un famoso cartone animato della Disney, “Il fiore che nasce nelle avversità è il più raro ed il più bello di tutti”: questo il nostro augurio per il futuro, che l’energia umana possa essere fonte di una nuova rinascita della natura.